Sabato corteo a Niscemi: ancora un “NO” al Muos

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di Salvo Barbagallo

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Ancora un forte “NO” al Muos con una nuova manifestazione di protesta a Niscemi sabato prossimo, 1 luglio.

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In un comunicato stampa, nell’annunciare la prossima manifestazione, il Coordinamento Regionale Comitati NO Muos, affermano: Con le forzature legali e la forte repressione si sta cercando di normalizzare l’anomalia siciliana, cioè provare a porre nel nulla, una lunga e profonda mobilitazione, ricca d’iniziative, esperienze e azioni contro l’installazione e l’entrata in funzione del MUOS, per lo smantellamento dello stesso e delle 46 antenne della base NRTF. La nostra è stata ed è una battaglia contro la militarizzazione della Sicilia e del Mediterraneo, e contro gli effetti collaterali della presenza a Niscemi di una delle quattro stazioni di terra del sistema di comunicazione militare USA: inquinamento e impatto elettromagnetico sugli abitanti e sull’ambiente. Resistenza popolare che qualcuno vorrebbe cancellare e criminalizzare, ma che, invece, è ancora aperta e deve perseguire fino in fondo i suoi obiettivi (…).

Più che giusto e opportuno protestare nei termini espressi, ma purtroppo (e lo abbiamo affermato anche in altre occasioni) proteste e carta bollata (cioè iniziative legali) servono a ben poco, là dove la connivenza del Governo nazionale (quello Italiano) con il Governo USA è talmente stretta che ogni iniziativa contraria equivale a fare un buco nell’acqua. È più che noto, infatti, che la “volontà popolare” non penetra nella volontà di pochi, di quanti governano (insomma) il Paese e la stessa Regione Siciliana. Governanti preoccupati (soprattutto in questo momento) a conservare la poltrona sulla quale siedono in vista di possibili (quanto improbabili) cambiamenti.

Certo è indubbiamente vero (come afferma il Coordinamento NO Muos) che con l’attivazione la potenza dell’apparato di comunicazioni statunitense è arrivata alla sua massima efficacia. Tramite questo apparato le forze militari USA gestiscono ogni azione, ogni attacco, ogni guerra: compreso l’uso dei droni a scopi militari nelle missioni di guerra (…), ed è altrettanto vero (come noi sosteniamo da tempo) che la reale funzione di questo apparato è ignota (cioè, che non è utilizzato a solo fini di “comunicazione”). Ma a quale governante importa, in Italia e in Sicilia, che questo pericoloso strumento di guerra sia operativo da tempo? Domanda retorica, visto che (per quanto è noto) nessuno si è intestato pubblicamente una battaglia anti-USA, nessuno ha mosso un dito per bloccare la progressiva militarizzazione (sempre a Stelle e Strisce) dell’Isola.

Certo genera soddisfazione che al Comitato No MUOS sia stato dato un importante riconoscimento, il Premio Aachen per la Pace, uno dei più importanti e ambiti premi internazionali assegnato annualmente nella città tedesca di Aquisgrana a chi si è distinto per particolari meriti nella ricerca e nella costruzione della pace. Noi sosteniamo che (purtroppo) “un Premio” è ben poca cosa e non muta la situazione, così come cortei e proteste limitati e isolati (purtroppo) non scalfiscono il muro del silenzio alzato sulla vicenda Muos/Niscemi da chi governa il Paese. Gli attestati restano appesi alla parete, i cortei possono dare “giustificazione” a qualche carica delle forze dell’ordine in assetto antisommossa, provocare (come già accaduto) decine di denunce all’autorità giudiziaria e a portare in carcere qualche manifestante ritenuto troppo “facinoroso”.

E pur tuttavia i cortei vanno fatti (anche se a pericolo individuale e collettivo) perché mostrano che c’è ancora chi sa dire “NO” (anche a rischio personale) agli abusi che si perpetrano contro la collettività isolana. Ovvio che tutto ciò non è sufficiente, ma cos’altro si potrebbe fare?

La manifestazione di sabato prossimo avrà inizio alle ore 16,30 a largo Marinnuzza a Niscemi, dove è prevista la partenza del corteo che cercherà di raggiungere gli impianti MUOS, e conclusione alle ore 20 in piazza V. Emanuele con concerto e interventi.

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